Anche per il vino non limitiamoci agli slogan, come ad esempio: ‘Un bicchiere di rosso…ecc..ecc.”. Sono alcune migliaia le etichette più diffuse sul mercato, almeno nazionale, quindi disponibili nei vari PUNTI VENDITA: GDO (Supermercati, Iper, e Centri commerciali in genere) e negozi specializzati come le enoteche. Noi vi diremo la nostra ‘impressione’ sulle etichette presenti nella speranza di darvi una mano, specie per il miglior rapporto qualità/prezzo. I "Vini milionari", riservati ai cosidetti VIP, non saranno recensiti almeno in questa rubricazione, se ne potrà vedere qualche accenno, in servizi mirati per casi specifici.

A chi piacciono le bionde e a chi le scure…ma le birre oltre all’effetto visivo hanno tante ‘caratteristiche’organolettiche ed anche emozionali, che bisogna conoscerle per apprezzarle compiutamente.

Il troppo stroppia…specie quando si parla di “bere alcolico”, o di “bere forte”. Basta conoscere i l’essenza e le ‘trappole’ di un buon distillato per sentirsi gratificati…senza pagare un ‘pegno’.

Non di solo acqua vive l’uomo, ma ci sono bevande analcoliche che lo gratificano oltre la voglia o la necessità di bere qualcosa.

Non di solo pane e companatico ma ci vuole anche un po’ di cultura. Noi ve la daremo in buone e abbondanti razioni…di tanto in tanto.

Il settore dei surgelati è quello più difficile da giudicare ad occhio o a naso. Ci capitò di ‘pescare’ alcune confezioni di Code di scampi’ pagate a caro prezzo e una volta scongelati…gli scampi sono rimasti in ‘mutande’ nel senso che erano vuoti o quasi. Il ghiaccio aveva dato l’impressione, che avevamo registrato anche nell’immagine sulla confezione,  di essere duri e polposi…poi. Siamo rimasti in ‘braghe di tela’. Ciò dimostra che solo chi ha potuto testare quella certa marca e la specifica tipologia e confezione può dare un giudizio equo.

Ve lo abbiamo già detto che noi “ci autorizziamo a rompere le scatole”, per vedere cosa c’è dentro, raccontandovi  le risultanze tra qualità e convenienza. Ma accenneremo qualche consiglio e sveleremo le risultanze appurate sul campo.

Dovrei ‘rompere le scatole’ per sapere cosa c’è di vero…dentro, ma debbo fidarmi solo dei prodotti, chiusi in scatola, in vasetto o in altra confezione, se sono affidabili i riferimenti che mi supportano al  momento della scelta. Noi ‘romperemo le scatole’ per Voi e vi diremo.

Il ‘pane’ quotidiano e anche delle feste, può non profumare più di forno o di fresco. E non basta l’etichetta o il richiamo scritto che ne decanta la presunta freschezza a convincere. Ma non di solo pane vive l’uomo ma anche di altre prelibatezze come torte, pizze, pizzette, grissini e via dicendo per un centinaio di voci.

Né carne, né  pesce..allora? Cerchiamo di conoscerli fino in fondo e ne scopriremo delle ‘belle’ ma soprattutto tante buone soluzioni. Basta saper scegliere. E’ vero che il ‘Pesce puzza dalla testa’..ma basta non perdere la testa quando ci si trova di fronte al display per sceglier il giusto: “buono e non ad prezzo…”impossibile”.

Una mela al giorno….Ovvero Frutta e Ortaggi, fuori dai “si dice..” popolari, ma visti con gli occhi (e i sensi…naturalmente) per conoscere nella realtà i pro e i contro.

L’intrigante risposta sensoriale (ofatto-gustativa) dell’Olio di Oliva, delle Spezie, delle Salse e dei Condimenti.

Ci daremo da fare, come redazione, di segnalare qualche servizio di particolare interesse selezionato nelle pagine WEB, ma anche riportando i nomi delle testate nazionali e internazionali che trattano argomenti di nostro interesse, o qualche volume/libro che ugualmente tratti argomenti del settore food & beverage del quale s’interessano i nostri tre portali, supportati dall'OIFB Data Center di Panamà City, diretto e gestito da Bruno Bottura, responsabile quindi, oltre che del marketing, dei servizi inerenti gli invii ai nostri 13 target che complessivamente sono oltre 65.000 soggetti, delle varie categorie di lettori-visitatori che riceveranno puntualmente le nostre news letter.

Tutto il food per uso alimentare mirato per i consumi fuoricasa.: dalle materie prime alle razioni di cibo ‘fresco’ o conservato. Come surgelati o piatti pronti confezionati. Sceglieremo il meglio proposto sul mercato, testando quando sarà possibile tutto ciò di cui andremo a parlare. Chiederemo anche la collaborazione di molti operatori-gestori di esercizi pubblici (Horeca e oltre l’Horeca) con i quali abbiamo ottimi, e reciproci rapporti di fiducia.

In questa sezione saranno inseriti i vini italiani che fanno onore al Made in Italy, quindi importanti e tali da meritare di essere, a vari livelli, inseriti nei TOP 100 selezionati.

Inseriremo i prodotti dell'altro beverage, escluso vino, quindi: Distillati, Liquori, Soft Drink, Birre, Aperitivi, Amari, ecc.

In questa sezione inseriremo i 'posti' giusti nel senso del valore, come classe, stile, servizio e accoglienza, ma anche del miglior rapporto qualità prezzo (Alberghi, Ristoranti, agriturismo e locali emergenti anche innovativi come stile e gestione).

Non ci affideremo solo alla competenza dei nostri collaboratori, che nel corso degli anni, tanti per alcuni, che ne hanno scritto o se ne sono accertati sul campo, in diretta presso i grandi ristoratori o baristi o comunque operatori dell’ospitalità in generale. Si tratta di redigere delle schede o delle vere e proprie radiografie di prodotti, come strumenti e apparecchiature statiche o dinamiche, per la cucina, per la sala, per il bar, o i complementi d’arredo in senso generale e non solo per la tavola.

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Di ristoranti famosi nel mondo ce ne sono qualche centinaio, ma sono mille e mille quelli che ogni viaggiatore del gusto,e dei piaceri della tavola in generale, vorrebbe visitare almeno una volta o più volte. Se al ristorante si va per mangiare, spesso sono i particolari che fanno da palcoscenico sul quale poi gli artisti delle cucina e della tavola recitano la loro parte proponendo pietanze e vini prelibati.

Uno per uno, gli alberghi che andremo a scoprire, con un elenco non didascalico, ma cercheremo di darvi tutte le informazioni attraverso uno ‘speciale’ che sarà cronaca di una visita per narrarvi l’esperienza di essere stati ospiti il tempo necessario per raccontare anche i minimi particolari. Non una sterile guida di poche righe ma un reportage sugli alberghi ‘incontrati’. 

Anche un bar, può avere il suo segreto e quindi interessare i clienti di passo o che desiderano andarci per provare qualche nuova sensazione. D’altronde chi non conosce i locali resi noti, e lo meritavano quasi tutti, incontrati o frequentati da scrittori celebri, artisti, o viaggiatori del mondo che  a volte in un bar hanno trovato qualche novità che ha regalato emozioni, non solo bevendo un caffé o un cocktail ma degustando anche l’atmosfera, come quella, un po’ fumosa, della Bodeguita del Medio che all’Avana aveva intrigato quel viveur di Ernest Hemingway.

Classe e stile valgono per tutti i locali dove si consuma qualcosa di beverage o di food. Dal veloce caffé all’aperitivo, da un calice di vino alla birra, o qualunque altro distillato o liquore, dal pasto completo in un ristorante di classe, ad una veloce razione di cibo per la pausa pranzo. I ‘patron’ o gestori dei locali (Ristoranti, Hotel, Bar o altri), sanno che per proporsi al meglio non si può prescindere dagli strumenti essenziali, che oltre ai "vetri", o contenitori per bere, ci sono la posateria di classe, stoviglie e tovagliati in genere e ogni altro complemento che serve per essere all’altezza di ‘servire’ al tavolo o al banco con gli strumenti indispensabili o comunque che migliorano la presentazione.
 Spesso basta un tocco di raffinatezza per farsi distinguere…anche se la parte del protagonista è ciò che viene portato a tavola o servito per essere consumato al banco.

Un locale tipo bar/caffè, e similare, che voglia essere in linea con il progresso che è entrato di prepotenza anche nei piccoli e medi locali, è necessario che disponga, per svolgere in modo funzionale e quindi redditizio le varie operazioni che sovrintendono alla preparazione delle proposte che rientrano nella tipologia del food e del beverage, con molte varianti sulla loro composizione e servizio. Non basta quindi disporre di materie prime di buona o alta qualità poiché è il servizio e gli ausili tecnici che possono aiutare non solo a far bella figura ma a fare giusto profitto, fidelizzando i propri clienti. Naturalmente l’arredo, lo spazio giusto, le sedute i tavoli e ogni altro elemento d’arredo è il minimo per garantirsi un certo successo, ma sono molte le attrezzature necessarie, per essere al passo coi tempi, e alcune assolutamente indispensabili. Ne elenchiamo lacuni, tralasciando una delle cose più importanti sono ovviamente la macchina per il caffè che deve essere supportata dagli aggregati indispensabili per rifornire la macchina della miscela, o per tenere in temperatura le tazzine. Ma ormai quasi tutti i bar, e i locali similari, con le nuove proposte, si sono attrezzati anche per far fronte ai numerosi clienti che desiderano consumare uno spuntino o addirittura una razione che sostituisca il pasto al ristorante, specie in occasione della ‘pausa pranzo’. Elenchiamo le cose più semplici come le affettatrici, i frullatori, i granitori, le piastre, spremiagrumi, frullatori, ed eventualmente dei funzionali forni a microonde e comunque fonte di calore per portare alla giusta temperatura i piatti pronti prelevati dal ‘congelatore’, infine una efficiente lavastoviglie.. Ma sono tante altre le necessità per svolgere al meglio il lavoro di chi deve far fronte alle richieste dei ‘frettolosi’ clienti.

Se è vero che “non so vive di solo pane” anche nel beverage, per necessità fisiologica o per piacere, per gusto o per edonismo...o per una personale esigenza sensoriale, non si vive di solo “acqua, vino, e distillati classici ma esistono, nel panorama delle offerte globali, tante altre bevande alcoliche  a diverso livelli di gradazione, gusto e composizione. Ad esempio i Gin, le Vodke, ed altre che stanno emergendo, consumate in altre culture e civiltà del bere, ora diffuse anche in Occidente e quindi in Italia, come i vari tipi di  Rum, la Chachaca, la Tequila e il Mezcal, e in genere le acquaviti di Frutta. Vi sono poi i vari  tipi di liquori che si suddividono in ‘cremosi’, aperitivi, amari e digestivi, infine i liquori dolci. Un mondo di proposte nell’universo delle bevande alcoliche, ‘diverse’ rispetto alle due più conosciute come Birra e Vino di ogni tipologia.

La bevanda più famosa e soprattutto, la più consumata al mondo, che non ha confini culturali, religiosi, salutistici e delle tradizioni. Dietro la tazzina di caffè c’è un mondo certamente sconosciuto ai più. Partendo dalla pianta, vi faremo conoscere l’iter del chicco di caffé: dalla coltivazione al consumatore finale. Storia, cultura. tradizioni, tecnologia, economia e mercato. In una parola: i protagonisti del MONDO del CAFFE’ indicando importatori, torrefattori, e tutte le realtà che hanno come target di mercato l’universo dei consumi ‘Fuori casa’ e del consumo domestico che si alimenta con gli acquisti presso le varie insegne della GDO che noi seguiamo con +il portale BORSASPESA.

Dall’alambicco al mercato, al consumo nel fuoricasa. Nell’universo dei distillati più conosciuti, ci sono centinaia di proposte, cercheremo di scoprirle per voi, ricordando i protagonisti e i loro prodotti più significativi. Cercando anche di capire le nuove tendenze e l’universo dei consumatori. Gli Importatori, o produttori dei distillati, sia etnici sia nazionali, che  sono indispensabili per offrire una gamma di proposte, del bere liscio o sotto forma di ‘mix’ per soddisfare le richieste, o le attese di consumatori ‘navigati’. Tutti coloro che girano il mondo, per hobby, per lavoro, per vacanze o altro,  hanno affinato le loro conoscenze e di conseguenza anche il loro ‘gusto’, diventando ‘giustamente’ pretenziosi ‘ e pretendono di veder soddisfatto anche il proprio edonismo, o le proprie, elementari attese.

Il mercato. Le notizie dall’Italia e dal mondo. Il parere di un esperto sulle birre degustate. Il fascinoso mondo della bevanda, le sue ‘diversità’, sconosciute ai più.  Storia e Storie e della bevanda di Cerere, con un occhio al passato, al presente, immaginando le ipotesi del prossimo futuro. La birra  è bevanda nazionale di più realtà geografiche, tanto che in alcune si scontra con altre tipologie di bevande, come il Vino che sta inserendosi come potenziale concorrente, mentre in altre è bevanda unica. Se si dice in genere che “in vino veritas”, anche con la birra non si scherza. Cercheremo di fare un quadro quanto più esaustivo sulle proposte in campo internazionale…ma daremo uno sguardo più approfondito sulle birre ‘made in casa nostra’.

L’olio di oliva, rappresenta una piccola parte dell’universo “Oli vegetali” per l’alimentazione, che comprendono alcuni oli di semi vari miscelati o semi selezionati a cominciare dal soia, dal grasole, dal mais, o di  non parliamo poi dello specifico tipo di Extravergine di Oliva (controllato e garantito, non certo dalla burocrazia legislativa ma dalla professionalità dei singoli produttori. Che poi nel mondo ci siano dei ‘cloni’ di Olio Extravergine di Oliva…è una questione non solo di truffe ma di vero attentato alla salute del consumatore. Anche negli oli rispettosi della legge che ne contempla la denominazione d’origine  vi possono essere delle sorprese. In un certo senso vi è almeno la tutela della qualità minima. I panel test messi in piedi dai politici dell’enclave europeo, infatti, si preoccupano, secondo i dettami di legge previsti dai disciplinari, di individuare eventuali difetti ma nella contemplazione generale del rispetto dei parametri previsti dalle leggi comunitarie o in genere dalle leggi che tutelano gli alimenti in generale, vi sono differenti tipologie dal punto di vista sensoriale, e soprattutto delle qualità organolettiche reali. Comunque di  olio di oliva extravergine di qualità garantita ed effettiva, al 100%, se ne produce una quantità esigua rispetto alle quotidiane necessità delle popolazioni che nel mondo utilizzano olio di vario genere per cucinare gli alimenti o per conservarli.

Una sezione dedicata ai problemi che riguardano gli aspetti economico-produttivi e soprattutto la conoscenza di tutti gli elementi che sono all’origine di ogni produzione agrolimentare, e gli effetti, speriamo positivi, della globalizzazione non solo dei mercati e dei consumi ma anche delle strade commerciali che seguono i prodotti “dalla terra alla tavola” del finale consumatore. Questo sarà sempre più cliente del fuoricasa. Partendo dal presente, cercheremo di immaginare il divenire delle produzioni agroalimentari, della sicurezza , e soprattutto delle mutevoli esigenze dello scenario universale dei “nuovi” consumatori. Prenderemo spunti da incontri, ricerche, e dalle notizie della stampa specializzata internazionale

Scrivere o parlare di salse e spezie e in generale può sembrare un frivolo diario che ha il sapore magico di un viaggio per luoghi fantastici narrati da Rudyard Kipling, inglese di cultura e famiglia indiano per nascita. D’altronde la globalizzazione ha fatto le sue prime conquiste affascinando l’apparato sensoriale di molti occidentali che si rivolgono a spezie e salse etniche per sentirsi un po’ esploratore di altri mondi. Basta pensare che esistono, anche in Italia associazioni e club goderecci che per i loro incontri gastronomici, preparano stuzzicanti ‘mangiari’ preparati con salse etniche, come la cinese “Agrodolc”, la messicana “Salsa Roja” o l’indiana “Tomato Chutney” ed altre ancora. Ma ci sono anche la Senape, la maionese, il Ketchup’, infine i dressing per insalate. Ce ne sono insomma con tanti gusti per tutti i ‘degustatori’ desiderosi di essere soddisfatti da una piccante o dolce emozione sensoriale.

I “Piatti pronti”, non solo sono tanti, ma pronti, a volte belli da vedere, generalmente anche buoni, ma soprattutto risolvono il problema del pasto veloce, si fa per dire, che oltre alla praticità offrono una qualità garantita dal marchio che sigilla ogni prodotto assemblato per essere al solo riscaldato e servito. Non un piatto da scampagnata, ma tale da soddisfare le esigenze della ‘Pausa Pranzo’ che viene risolta, soprattutto nelle grandi città, come Milano, poiché all’ora fatidica decine di migliaia di clienti-consumatori affollano i tavolini o il bancone di molti bar, o i tavolini che hanno trasformato i bar in funzionali cloni del ristorantino tradizionale. Il problema è offrire una gamma di proposte tali da soddisfare gusti o esigenze anche di natura pratica. La parola d’ordine poterbbe essere: “Mangiarbene mangiando igienico, pronto e con una qualità garantita nel tempo”. C’è di tutto nei confezionati “Piatti pronti”. Primi e secondi di ogni genere, nel senso di pasta di molti formati, riso, gnocchi, tortelli ecc, e come secondi: carne o pesce, e con molte proposte di verdure o legumi. Insomma il ‘Piatto pronto’ ormai domina quasi la scena del pasto di lavoro, specie quando il tempo per la pausa pranzo non permette di sedersi, con comodo e con più tempo a disposizione in un ristorante tradizionale, Sono molte le aziende che preparano queste variegate razioni mantenute alla temperatura di ‘sopravvivenza, con la catena del freddo, e sono sia aziende artigiane, in via di sviluppo, alle produzioni ‘quasi industriali’ di molte realtà che affrontano il problema con programmi ambiziosi e tecnologia d’avanguardia.

Per salumi s’intende, almeno nel lessico professionale, tutti quei prodotti insaccati o no, che fanno parte della nostra cultura, tanto che le tipologie più celebri,per garantirne la qualità e l’origine, hanno ricevuto la DOP (Denominazione di Origine Protetta, quindi originario di una regione o Paese, e le cui qualità reali, o presunte, sono dovute essenzialmente all’habitat geografico d’origine: Ma viè è anche la sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) che fa riferimento ad un diverso, o nuovo livello di tutela qualitativa, che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, dando quindi più peso alle tecniche di produzione che al vincolo territoriale. Si tratta di un prodotto originario di una regione o paese, le cui qualità e caratteristiche si possono ricondurre all’origine geografica e di cui almeno una fase della sua produzione o trasformazione o elaborazione avvenga nell’area delimitata. Insomma per garantire la IGP basta che almeno, ad esempio l’insaccamento, la lavorazione e l’eventuale essiccazione sia avvenuta nell’area delimitata del paese o della regione. Insomma bisogna sempre avere gli occhi, e i sensi ben aperti e allenati. Nel servizio interno di presentazione saranno elencati sia i prodotti DOP, sia IGP.

Si fa presto a dire Dieta Mediterranea, per celebrare prodotti indigeni di un’area geografica, e soprattutto una ritualità che dovrebbe rispettare la tradizione e quindi un uso ‘antico’ per creare i presupposti di una corretta interpretazione, sia logistica, sia dal punto di vista del soddisfacimento sensoriale del  soggetto che poi deve mangiare, degustando l’elaborato cucinario. Ma non è sempre così. L’Italia, in questo caso, o meglio i consumatori italiani fruitori di proposte in tavola, in casa e fuori casa, sono stati ‘conquistati’ a vari livelli di condizionamento, non certo dalla cultura del profondo meridione europeo ma dalla civilissima cultura nordica del ‘nuovo modo di intendere le disponibilità di alimenti, e materie prime in generale’ che servono come base per la preparazione del cibo che deve essere poi la razione quotidiana per il soddisfacimento dei variegati appetiti di tutti. In una parola, i consumatori italiani si trovano, non sulla sponda opposta delle cultura che li ha formati  geneticamente, ma a cavallo tra la cultura latina e quella nordica, intesa non come Nord Italia ma nord europeo. Insomma il modernismo ha portato in casa e nel retro dei ristoranti, di qualunque classe,  frigoriferi, congelatori, e ogni atro dispositivo tecnologico che permette di garantire nel tempo la qualità degli alimenti, Non avendo l’orto ‘sotto casa’, una famiglia o il ristoratore, devono servirsi di potenti mezzi che surgelino o mantengano refrigerati, per tempi diversi, la materia prime di base o i ‘piatti pronti’ per essere consumati. È questa la grande rivoluzione della civiltà nordamericana che poco a poco sta conquistando il mondo. In questa sezione affronteremo i problemi e opportunità delle macchine e degli alimenti da trattare.

E’ limitativo parlare di ‘pasticceria’ di sensuali e intriganti ‘cose’ dolci, dopo aver saputo che a Milano esiste un ‘mago, che se fossimo al tempo della pittura rinascimentale, come quella interpretata con Venere e Cupido da Agnolo di Cosimo di Mariano Tori, che si fece chiamare Bronzino per via del colore bronzeo della sua capigliatura, vorremmo ispirarci a lui per tinteggiare con grazia ma anche con un pizzico di golosità le forme e i colori che il maestro, più artista che artigiano, Ernst Knam imprime come stile alle sue opere di nobile, e nobilitante pasticceria. Ne parleremo di questo mostro sacro, che merita un riconoscimento da parte della Consorteria Italica delle Arti Mestieri Professioni, che pur avendo assegnato in 50 anni, l’attestato a celebri artisti, a chef di fama mondiale, a uomini di cultura e della scienza, mai era capitato di assegnarlo ad un protagonista che fa dell’arte creativa in pasticceria, un’eccezionale prova d’arte sopraffina, tanto da lasciare traccia nelle storie del gusto e della creatività. Noi in questa sezione cercheremo di seguire il lavoro di chi fa svolgere alla pasticceria, in senso generale, un ruolo importante nell’ospitalità a tavola. Ma sarà difficile scorgere, oltre Via Anfossi in Milano, dove il Maestro Knam tiene ‘bottega’ sullo stile dei grandi pittori rinascimentali, un protagonista del suo valore.

Non tutti i punti vendita, supermercato o negozi specializzati, hanno a disposizione una fattispecie di ‘pescheria’ dove si può scegliere almeno a vista, se non a ‘naso’ il tipo di pesce desiderato. Non cercheremo di sapere tutto il possibile, ma ci affideremo anche ai vostri suggerimenti per avere un quadro della situazione che valga per tutta la Penisola. Naturalmente cercheremo di osservare le oscillazioni dei prezzi non condizionati da fattori eccezionali ma solo da politiche dei prezzi delle singole insegne. Vedremo la differenza tra Ipermercati, Supermercati e Superstore. Soprattutto cercheremo di indicare chi, a nostro parere, appare come il migliore o il più conveniente, naturalmente tenendo conto anche in questo caso del rapporto qualità/prezzo. Nel dubbio è preferibile ‘rivolgersi’ al pesce surgelato, specie d buona marca, che può garantire che la catena del freddo sia stata rispettata e protetta da oscillazioni di temperatura, o negligenze ancora più gravi

In questa sezione parleremo delle carni sia fresche, sia in confezioni preformate quindi surgelate. Basta fare un giro negli immensi spazi di un asupermercato o negozio specializzato in carni, dove allineati ci sono intere pareti occupate da vetrine nei cui ripiani sono esposte ogni varie tipologie di carne, al naturale, come le hamburger, o preparate con altri ingredienti come alcuniti pi di vegetali, verdure in genere e patate. Identica cosa si potrebbe dire per il dettaglio, è una questione molto delicata. Innanzitutto non in tutti i punti vendita vendono carne preparata da una ‘macelleria’ interna alla struttura, e soprattutto non tutti propongono carni scelte, di qualità garantita, naturalmente non intendiamo dal punto di vista igienico-sanitario ma dal punto di vista della qualità organolettica o di pregevolezza del pezzo.

Le famiglia delle ‘graminacee’ comprende circa 9000 specie, suddivise in 650 generi. In Italia, di questi ultimi ne esistono 120 con relative ben 450 specie. Andiamo al sodo dicendo subito che tra queste specie fanno parte quelli che interessano alla nostra trattazione. E cioè: grano, orzo, avena, mais, segale e il grano saraceno, o ‘grano nero’, ‘formentone,, ‘fraina’ che però non fa parte dal punto di vista botanico dei ‘cererali’ essendo una ‘poligonacea’ e non una ‘graminacea. Gli altri sono dei cereali come il riso, che trattiamo a parte. Tra le leguminose - che trattiamo, per comodità, in questa sezione pur non avendo alcuna parentela con le graminacee ma che interessano la civiltà della tavola, quindi l’essere umano – ci sono le fave, i piselli, le lenticchie, i ceci e i fagioli. Diciamo quindi che ‘cereali, e leguminose’ sono protagoniste, nell’alimentazione umana e spesso sono principali ingredienti o elementi per piatti tipici di alcune regioni.